Identità marchigiana, valorizzazione dell’entroterra e difesa dell’ambiente: sono queste le direttrici che i Gre delle Marche
indicano come prioritarie per un lavoro che arresti la deriva della politica e delle istituzioni.
I Gruppi di Ricerca Ecologica offrono formazione specializzata sia a distanza, sia in presenza di Tutor. Si raccolgono adesioni per la formazione di un Corpo di Guardie Volontarie ambientali.
Roma - Biblioteca Nazionale Centrale, Viale Castro Pretorio 105
Un dibattito fra le componenti la nostra società per cercare risposte e avviare soluzioni ai grandi temi e problemi che una serie di anniversari e ricorrenze pongono alla nostra attenzione, è la finalità del 43° Incontro Macroproblemi: i 50 anni del Club di Roma, nella relazione di apertura di Eleonora Masini, Honorary Member del Club di Roma e presidente del Gruppo Macroproblemi, sono l’occasione per ripercorrere il cammino iniziato da Aurelio Peccei sulle sorti del nostro pianeta; il 2018 Anno Europeo del Patrimonio culturale è l’occasione, nell’intervento di Alberto Prestininzi, docente dell’Università La Sapienza di Roma, per riflettere sui rischi connessi ai cambiamenti climatici e sulle azioni di prevenzione che possiamo adottare; è importante parlare di meteorologia e clima soprattutto ai giovani studenti, come afferma Roberto Madrigali, meteorologo-ricercatore, perché consente l’accesso ad una moltitudine di argomenti correlati e comunque facenti capo ai grandi capitoli della conoscenza dei fenomeni naturali. Affrontare questi aspetti significa preparare il terreno per la discussione di un numero pressoché illimitato di approfondimenti di fisica, chimica e scienze della terra. Da qui la presentazione da parte degli stessi studenti, dei lavori svolti da scuole europee e extraeuropee sulle tematiche dei cambiamenti climatici durante l’anno scolastico 2017/2018.
Un ruolo importante per il nostro ambiente è svolto dalle montagne a partire dal Gran Sasso nell’omonimo Parco che unisce tre regioni: Abruzzo, Lazio e Marche: da qui il progetto Montagne Unite promosso da Davide Peluzzi, esploratore e presidente associazione Explora Nunaat International, in sintonia con il progetto “La speranza divampa” con il quale, in Trentino, si auspica il ritorno sulla scena, da protagonista, del mondo della montagna. Infatti, Davide Peluzzi si rivolge ai popoli delle Terre Alte di tutto il mondo, senza esclusione di continenti perché i problemi della montagna sono comuni, dalle Ande all’Atlante.
Il passo che serve adesso è mettere in contatto queste realtà, è fare in modo che si costituisca una rete funzionante ed efficiente per favorire gli scambi tra Alpi ed Appennini.
Una proposta di sviluppo del territorio è nell’intervento di Massimo Guido Conte, del Gruppo di Ricerca Ecologica delle Marche, “La Canapa come tessuto montano”.
A conclusione, l’Associazione L’Età Verde esemplifica percorsi didattici nell’ambito delle linee guida del MIUR come i Laboratori teatrali, con l’intervento di Antonio Perelli, presidente dell’Unione Italiana Libero Teatro e con il progetto Entra in gioco per un Futuro Creativo (OPEN FUTURE), illustrato da Augusta Busico, giornalista e da Sandro Casponi, esperto multimediale.
L'attività de Il Borgo della Canapa e del Comune Di Monsanoper la reintroduzione della Canapa nell'agricoltura delle Marche ha compiuto, ieri, un atro passo in avanti.
Sia il convegno - molto partecipato - e il successo della degustazione (sold out 24 ore prima dell'evento) sono solo alcuni indicatori dell'interesse suscitato attorno all'argomento.
Evidentemente, la concretezza della proposta è tale che anche importanti organi di informazione non potevano non cogliere l'opportunità di parlarne; ecco il Sole 24 ORE
Le cicogne tornano a fermarsi a Senigallia. La primavera è periodo di migrazioni e tra i tanti uccelli che dall'Africa giungono in Europa per la riproduzione ci sono anche le cicogne. Uno splendido esemplare sabato scorso ha fatto la sua comparsa a Montignano dove sembra aver gradito le premure che l'associazione “Cavalieri dell'Alto Volo”, affiliata a I Gre delle Marche (Gruppi di Ricerca Ecologica), ha predisposto al Centro Falconeria Equitazione Etologica “Lady Hawk”, in località Campetto, sede dei volontari dove già trovano “alloggio” una 15ina di rapaci tra falchi, poiane e gufi.
Pasqualina, come è stata ribattezzata vista la concomitanza con la festività, ha trovato ad attenderla delle sagome di legno che riproducono suoi simili, il cibo lasciato dai volontari e un palo per nidi.
Attorno a lei uno spazio di 35 chilometri quadrati di colline e tanto verde. Sabato ha girato per un paio d'ore guardando le sagome dall'alto per poi fermarsi sul campo. Ha mangiato e poi ha ripreso il volo. Martedì è tornata a farsi viva verso sera.
La speranza dell'associazione è che si possa sentire a suo agio da scegliere la zona per nidificare. Sarebbe un gradito ritorno per Senigallia. Fino a una decina di anni fa questi splendidi uccelli si fermavano anche da queste parti nelle loro migrazioni primaverili e autunnali. L'antropizzazione, le coltivazioni intensive ma anche i cambiamenti climatici hanno spezzato questo equilibrio che ora si tenta, non senza fatica, di riconquistare.
L'obiettivo di Simona Proietti di Valerio e Andrea Luzi, responsabili del Centro, è quello di ricreare un habitat adatto con zone umide (in cantiere un laghetto) e l'acquisto di una coppia di esemplari addomesticati che fungano da "richiamo".
L'arrivo di Pasqualina, immortalato nelle foto di Giulietto Giulivi, uno dei fondatori dell'associazione, è un primo segnale che il lavoro sta procedendo bene. In più c'è anche l'idea di coinvolgere istituzioni, scuole e privati per far conoscere ai bambini questi magnifici animali.
Sia allestendo un percorso didattico con fotografie e punti di avvistamento presso la sede del Centro e sia con lezioni a tema in aula. Come quella che oggi, giovedì 12, Andrea Luzi ha tenuto alla scuola materna Giardino del Sole, in via Cupetta.
Un progetto denominato "A Senigallia le cicogne le portano i bambini".
“Un tempo questi uccelli facevano il nido sui tetti delle case che per la nascita di un bambino erano tenuto più calde delle altre – spiega Massimo Guido Conte, responsabile regionale de I Gre delle Marche – E' da qui che nasce la leggenda sui neonati portati dalle cicogne. Oggi che questi volatili sono in difficoltà, vogliamo sensibilizzare le nuove generazioni. I bambini di oggi saranno gli uomini di domani e a loro andrà il compito di tutelare anche questi animali”.
È un rigassificatore alle porte di Ancona la soluzione al problema di fabbisogno energetico?Indubbiamente la risposta al quesito potrebbe inorgoglire i marchigiani.
Nell’attesa che la disputa tra i due grandi progetti richiamati nel titolo si risolva si è pensato che la soluzione di creare un impianto di rigassificazione a poche miglia, meno di otto, dalla costa potesse essere una buona scelta.
Le intenzioni di chi ha compiuto questa scelta le capiamo e le condivideremmo se non vi fossero alcune considerazioni legate alla sicurezza, in primis, e alla sostenibilità ambientale che ci inducono ad un atteggiamento, quantomeno, prudente.
Non si tratta di una differenza di vedute tra noi ed i tecnici della Regione Marche visto che i pareri dei tecnici sono stati tutti negativi. Prenderemmo distanza, invece, dalle decisioni politiche di detta amministrazione che, non avendo analisi favorevoli da far valere ha pensato bene, di concerto col ministero competente, di bypassare ogni valutazione sia di impatto ambientale, sia di rispetto della incolumità degli abitanti, appellandosi ad una, quanto mai ipotetica “necessità ed urgenza” che – francamente – ci pare a dir poco pretestuosa.
Ciò di cui stiamo parlando è un accordo tra la Regione Marche ed una società dell’Anonima Petroli Italiana (Api Nòva Energia) che prevederebbe la realizzazione di un impianto “off shore” localizzato a metà strada tra Ancona e Falconara Marittima.
Alcuni fattori concorrono al caro energia italico: la decisione (a torto o a ragione, ribadita dai cittadini in ben due referendum) di non ricorrere al nucleare, la scarsissima propensione all'efficienza e la non certa lieve incidenza di fiscalità rendono la bolletta per le famiglie e per le industrie italiane particolarmente gravosa e penalizzante.
Le soluzioni ai problemi hanno un costo che riduce la somma dei benefici prodotti. Lo sappiamo. E vince l’idea che presenta il maggior saldo positivo nell’operazione.
Si tratta, in definitiva, di vedere se sia questo il caso e non ci pare proprio.
Pensiamo, infatti, che non computare alcuni costi alfine di rendere maggiormente positivo il risultato sia un atteggiamento, oltre che truffaldino, anche molto pericoloso e potenzialmente criminale.
Questa volta non si tratta della solita sindrome Nimby. Le istituzioni hanno esagerato con la sottovalutazione dei problemi. Dal punto di vista del bilancio energetico il gioco potrebbe non valere la candela e non è nemmeno certo che l’operazione riesca come nei piani, tant’è vero che una clausola del contratto prevede che la società erogatrice del servizio sia garantita nei suoi ricavi anche nel caso non riuscisse ad erogare tutto il combustibile previsto.
La domanda è: se la Regione non fosse nella compagine societaria avrebbe concesso questo “paracadute”? Vi è sempre l’eventualità di un incidente, nonché, quella remota ma possibile di un atto doloso. Del resto se per queste operazioni è prevista la stipula di contratti di assicurazione con “premi” elevati non si può, poi, sostenere che detti rischi non esistano o che siano probabilisticamente irrilevanti; se hanno degli incidenti le petroliere, chi ha garantito alla giunta Spacca che le metaniere siano esentate da rischi di questo tipo? Questo scenario ci vede molto scettici riguardo la decisione adottata dalla Regione Marche circa la collocazione del rigassificatore. Uno scetticismo che diventa vero e proprio sgomento pensando quale sarebbe l’effetto di un incidente o peggio di un atto di pirateria.
Dal nostro corrispondente a Senigallia - L’Asur4, attraverso il suo servizio veterinario garantisce il recupero di randagi in tutta la zona territoriale di Senigallia, quindi anche nei territori dei vari comuni limitrofi.
Tuttavia si è costretti a decidere di subordinare l’intervento ad una esplicita richiesta, a mezzo telefax, da parte dei vigili del comune interessato in quanto accade che alcuni municipi contestino l’intervento - e quindi il pagamento del medesimo - adducendo motivazioni del tipo: “chi ci garantisce che il territorio su cui è avvenuta la cattura sia propriamente il nostro”?
Accade quindi che nelle ore notturne o nei giorni festivi, il randagio segnalato al servizio non possa essere prelevato e resti in potenziale pericolo ed ancor più concretamente un pericolo.
Risulta del tutto evidente la pretestuosità di tale posizione soprattutto in considerazione del fatto che stiamo parlando di pochissimi prelievi l’anno; almeno di quelli sospetti, avvenuti in campagna dove l’operatore addetto alla cattura può capitare che si sbagli.
Inoltre la sentenza della cassazione civile del 25 agosto 2011 dispone: “Il Comune è responsabile per le aggressioni dei cani. Sussiste la violazione del neminem ledere”.
Occorre interpellare i sindaci dei comuni interessati per riconsiderare la questione anche e non incorrere in sacrosante richieste di risarcimento, sempre che il danno sia risarcibile.
Al contempo è necessario invitare i dirigenti dell’Asur4 ad erogare il servizio comunque, confidando - al limite - nella magistratura che non può non riconoscere le motivazioni di necessità ed urgenza e quindi obbligare i comuni refrattari ad occuparsi dei randagi sul loro territorio come espressamente previsto dalla Legge 281/91.
E' Ancona la terza citta' piu' inquinata d'Italia; il problema e' legato al traffico e all'attivita' portuale e deve essere affrontato su entrambi i fronti, contemporaneamente.
L'allarme-appello e' di Legambiente, dopo i risultati del dossier ''Mal'Aria di citta''', presentato stamane in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it che apre la campagna sull'inquinamento atmosferico per sensibilizzare i cittadini al problema. Nel 2009 la citta' dorica ha superato il limite di concentrazione di Pm10 consentito dalla legge per ben 129 giorni.
''Un triste primato del quale non essere affatto orgogliosi, hanno commentato di dirigenti del circolo Legambiente di Ancona.
Da troppi anni ormai siamo costretti a constatare la pessima qualita' dell'aria di Ancona e l'inefficacia delle contromisure adottate. Nell'ambito di uno studio che conducemmo nel 2007 insieme ad altre associazioni, emerse in sostanza, che due mali affliggerebbero l'aria di Ancona: il traffico e il porto, considerando le molteplici e varie attivita' che si svolgono all'interno. I rimedi percio' - ha concluso Legambiente - andrebbero cercati agendo su entrambi i fattori. Non solo incentivare i mezzi pubblici, quindi, ma anche operare scelte concertate ed efficaci per la sostenibilita' delle attivita' portuali''.
I valori limite per il Pm10 sono stabiliti in Italia dal Decreto Ministeriale 2 aprile 2002, n.60, in base al quale - e' detto in una nota - il limite giornaliero e' di 50 ug/m'': tale soglia, al massimo, puo' essere superata per soli 35 giorni nell'arco dell'anno di riferimento.
Sabato 16 gennaio si è tenuta l'attesa seconda assemblea pubblica indetta dal Comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano, nella sala "Lanterna Azzurra" di Madonna del Piano, a Corinaldo. Alla serata sono intervenuti più di mille cittadini, oltre a due Assessori della Regione Marche, un Deputato e numerosi sindaci.
Il Comitato, nella persona del presidente Manuela Pieri, ha riferito in merito alle delibere assunte dai vari enti locali della vallata, tornando ad illustrare l'iter burocratico che il progetto Edison sta seguendo; ha inoltre ricordato la Conferenza dei Servizi che la Regione ha indetto
per il 21 gennaio, sottolineando l'opportunità che vi partecipino tutti i comuni interessati dalle ricadute ambientali che la Centrale comporterebbe.
L'avvocato Mazzi ha poi fatto il punto circa la Conferenza dei Servizi convocata dal Ministero per lo Sviluppo Economico, tenutasi il 15 gennaio a Roma, che ha avviato, com'era prevedibile, il Procedimento Unico. La richiesta rivolta pubblicamente agli amministratori locali, diretta in modo particolare alla Regione, è che si adoperino affinché a detto procedimento si dia un esito negativo, atteso dai cittadini prima delle elezioni regionali di marzo, tramite il parere contrario in sede di sub procedura V.I.A.
Pieri ha infine ribadito l'inutilità e il dispendio di denaro pubblico che comporterebbe dover attendere la fase d'Intesa Stato-Regione per mettere la parola fine alla vicenda turbogas.
Nella seconda parte della serata i cittadini e i politici intervenuti hanno potuto assistere ad una lezione del professor Gianni Tamino, dell'Università di Padova sugli effetti che una Centrale a ciclo combinato come quella del progetto Edison per Corinaldo avrebbe sul
territorio e sulla salute.
Tamino ha dapprima illustrato in modo chiaro ed efficace che la Centrale non è necessaria; ha chiarito che sistemi di produzione di energia basati sulla combustione di fonti fossili (carbone, petrolio, metano...), come del resto quelli che sfruttano il nucleare, hanno inevitabilmente vita breve, ma costano moltissimo in termini di inquinamento e danni gravi alla salute.
Dopo gli interventi del pubblico Il Comitato ha ricordato gli appuntamenti per le prossime settimane:
– il 23 gennaio, dalle 9 alle 12, presso l’Oratorio di San Michele al Fiume, sarà possibile
presentare tramite il Comitato la diffida relativa all’azione di difesa patrimoniale (dal sito è
possibile inviare anticipatamente i dati necessari);
– il 28 gennaio si terrà una manifestazione presso la Zipa in occasione del sopralluogo dei
tecnici del Ministero dell'Ambiente;
– il 20 febbraio avrà luogo una grande dimostrazione popolare davanti al Palazzo della
Giunta Regionale ad Ancona, promosso da tutti i Comitati della Regione Marche.
Sabato 16 gennaio si è tenuta l'attesa seconda assemblea pubblica indetta dal Comitato
Sviluppo Sostenibile Valcesano, nella sala "Lanterna Azzurra" di Madonna del Piano, a
Corinaldo. Alla serata sono intervenuti più di mille cittadini, oltre a due Assessori della
Regione Marche, un Deputato e numerosi sindaci.
Il Comitato, nella persona del presidente Manuela Pieri, ha riferito in merito alle delibere
assunte dai vari enti locali della vallata, tornando ad illustrare l'iter burocratico che il progetto
Edison sta seguendo; ha inoltre ricordato la Conferenza dei Servizi che la Regione ha indetto
per il 21 gennaio, sottolineando l'opportunità che vi partecipino tutti i comuni interessati dalle
ricadute ambientali che la Centrale comporterebbe.
L'avvocato Mazzi ha poi fatto il punto circa la Conferenza dei Servizi convocata dal Ministero
per lo Sviluppo Economico, tenutasi il 15 gennaio a Roma, che ha avviato, com'era
prevedibile, il Procedimento Unico. La richiesta rivolta pubblicamente agli amministratori
locali, diretta in modo particolare alla Regione, è che si adoperino affinché a detto
procedimento si dia un esito negativo, atteso dai cittadini prima delle elezioni regionali di
marzo, tramite il parere contrario in sede di sub procedura V.I.A.
Pieri ha infine ribadito l'inutilità e il dispendio di denaro pubblico che comporterebbe dover
attendere la fase d'Intesa Stato-Regione per mettere la parola fine alla vicenda turbogas.
Nella seconda parte della serata i cittadini e i politici intervenuti hanno potuto assistere ad
una lezione del professor Gianni Tamino, dell'Università di Padova sugli effetti che una
Centrale a ciclo combinato come quella del progetto Edison per Corinaldo avrebbe sul
territorio e sulla salute. Tamino ha dapprima illustrato in modo chiaro ed efficace che la
Centrale non è necessaria; ha chiarito che sistemi di produzione di energia basati sulla
combustione di fonti fossili (carbone, petrolio, metano...), come del resto quelli che sfruttano il
nucleare, hanno inevitabilmente vita breve, ma costano moltissimo in termini di inquinamento
e danni gravi alla salute.
Dopo gli interventi del pubblico Il Comitato ha ricordato gli appuntamenti per le prossime
settimane:
– il 23 gennaio, dalle 9 alle 12, presso l’Oratorio di San Michele al Fiume, sarà possibile
presentare tramite il Comitato la diffida relativa all’azione di difesa patrimoniale (dal sito è
possibile inviare anticipatamente i dati necessari);
– il 28 gennaio si terrà una manifestazione presso la Zipa in occasione del sopralluogo dei
tecnici del Ministero dell'Ambiente;
– il 20 febbraio avrà luogo una grande dimostrazione popolare davanti al Palazzo della
Giunta Regionale ad Ancona, promosso da tutti i Comitati della Regione Marche.
La Provincia di Ancona figura tra le otto province italiane vincitrici del premio internazionale “Un bosco per Kyoto”. L’importante riconoscimento è stato conferito dalla Accademia Kronos Onlus alle presidente Patrizia Casagrande “per la promozione di iniziative di educazione ambientale, di protezione delle coste e risparmio energetico, nonché di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Il premio è stato ritirato dall’assessore all’ambiente Marcello Mariani, durante la cerimonia svoltasi ieri al Campidoglio. Al premio, che già in passato è stato assegnato a personalità del mondo politico come Giorgio Napolitano e Barak Obama, hanno partecipato ben 180 amministrazioni pubbliche.
“È un riconoscimento internazionale che ci ripaga del quotidiano impegno – afferma Mariani - con il quale affrontiamo questioni fondamentali per il presente e soprattutto per il futuro delle nuove generazioni. Del resto, le politiche di protezione dell’ambiente e salvaguardia del paesaggio sono centrali del nostro programma di governo locale. Questo premio è un invito a proseguire in questa direzione e a rafforzare la sperimentazione di progetti innovativi come il carpooling, la diffusione degli eco-pannolini, gli incentivi all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, la tutela delle risorse idriche e l’estensione della raccolta differenziata di tipologie sempre più ampie di rifiuti urbani, come abbiamo fatto con il tetrapak e gli oli esausti. Insomma, una grande soddisfazione dalla quale trarre nuovi stimoli a fare meglio e di più”.
Rissa sfiorata a Jesi (Ancona) al "Forum Civico" sul piano di riconversione dell'ex zuccherificio Sadam.
Al di là delle differenze di posizioni che, pur non giustificando, possono spiegare atteggiamenti sopra le righe, al Forum indetto dal Comune l'atmosfera si è surriscaldata prima ancora che le parti esponessero le relative tesi. Anzi, addirittura, in assenza di uno dei due interlocutori: il Sindaco Fabiano Belcecchi.
Il ritardo con cui si è presentato all'appuntamento indetto, lo rammentiamo, proprio dall'Amministrazione a sua guida e la pretesa del moderatore che invitava gli esponenti delle associazioni e dei comitati contrari al piano ad iniziare in sua assenza ha innescato il parapiglia che ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine per evitare il peggio.
Guardate chi è passato davanti alla telecamera… è Selana, la lupa a cui tre settimane fa è stato applicato il collare satellitare. Si è subito ricongiunta al suo nucleo famigliare!!
I Gre delle Marche: Sezione marchigiana dei "Gruppi di Ricerca Ecologica" - Associazione ambientalista a carattere nazionale, riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente, ai sensi dell'art.13 della Legge n. 349/86.
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