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BENVENUTO
Identità marchigiana, valorizzazione dell’entroterra e difesa dell’ambiente: sono queste le direttrici che i Gre delle Marche indicano come prioritarie per un lavoro che arresti la deriva della politica e delle istituzioni.
FORMAZIONE
I Gruppi di Ricerca Ecologica offrono formazione specializzata sia a distanza, sia in presenza di Tutor. Si raccolgono adesioni per la formazione di un Corpo di Guardie Volontarie ambientali.
RISORSE UTILI
In questa sezione ti suggeriamo alcuni links utili per completare le tue ricerche online sui temi che riguardano I Gre delle Marche
 
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 02/09/2011 @ 10:46:19, in News, linkato 1261 volte)

 Un anno fa veniva ammazzato Angelo Vassallo e gli assassini non sono ancora stati individuati.

Mercoledì 7 alla Festa Nazionale del PD di Pesaro un incontro a lui dedicato. Oggi un articolo su Europa...

http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/129017/voler_bene_al_paese_come_angelo

 
Di Admin (del 02/08/2011 @ 19:21:36, in News, linkato 1680 volte)
Parco sud MilanoScopri come partecipare...
 
Sei creativo? Ti stanno a cuore temi quali lo sviluppo sostenibile, il recupero delle tradizioni, la riscoperta del patrimonio rurale, la rivalorizzazione dell'agricoltura locale? Partecipa anche tu al concorso per l'ideazione e la progettazione della campagna pubblicitaria per il progetto “Strada del Latte e dei Formaggi del Parco Agricolo Sud Milano”, lanciato dal FAI nell'ambito dei progetti per EXPO2015.
 
Si aprono oggi le adesioni al concorso volto a valorizzare il progetto la “Strada del Latte e dei Formaggi del Parco Agricolo Sud Milano” promosso dal FAI in collaborazione con Expo 2015 S.p.A. e CIA Lombardia - Confederazione Italiana Agricoltori. Per partecipare è necessario ideare e sviluppare una proposta creativa atta a comunicare i concetti chiave dell'iniziativa. In particolare, ai partecipanti viene richiesto di individuare un nome forte e memorabile per l'evento e un'idea creativa innovativa declinabile sul mezzo affissione e su altri materiali promozionali (dalla campagna stampa alle locandine, dal Web al merchandising).
 
L'elaborato sarà considerato completo e selezionato da una giuria di esperti solo se sarà composto almeno dalla proposta di nome e di manifesto. Ma siamo certi che la creatività non ha confini e che riceveremo dei veri e propri pacchetti di comunicazione integrata a 360°.
 
Con la collaborazione ed il supporto di CIA Lombardia, EXPO 2015, Parco Agricolo Sud Milano, Provincia di Milano.
 
Si ringraziano per il generoso contributo Agriventure, e Granarolo e Grana Padano.
 
Se desideri partecipare, puoi scaricare il bando del concorso, e i relativi modello di domanda e allegato I, che spiega in maniera dettagliata le modalità di partecipazione.
 
Per informazioni: 
Maria Grazia Greco 
m.greco@fondoambiente.it
 
 
Di Admin (del 09/07/2011 @ 23:07:14, in News, linkato 1529 volte)

Il Barilla Center for Food & Nutrition ha presentato uno studio dal titolo davvero suggestivo: " un pianeta migliore per i nostri figli " dal quale emergerebbe che solo l'un per cento dei bambini italiani viene nutrito adeguatamente. 

 
Una realtà sicuramente sconfortante e che meriterebbe la messa in campo di forze adeguate per contrastarla.
 
La salute pubblica da un lato viene difesa con provvedimenti anche legislativi (un esempio per tutti: la lotta al fumo) e dall'altro è più che quotidianamente compromessa con abitudini killer, almeno, tanto quanto il fumo. 
 
Ce ne occupiamo perché non vi può essere un atteggiamento ecologicamente corretto che si limiti alla differenziazione dei contenitori del cibo che acquistiamo ma anche - e direi soprattutto - alla scelta dello stesso alimento. Sarebbe paradossale, infatti, soffermarsi sullo smaltimento del contenitore e tralasciare del tutto il contenuto.
 
E' importantissimo impegnarsi affinché l'aria che respiriamo e l'acqua che, invece,  beviamo corrispondano agli standard di salubrità che sarebbe giusto avessero; quanto meno di non nocività ma è, certamente, altrettanto ecologicamente significativo che la produzione del cibo non comporti, di per sé, un impatto ambientale insostenibile quanto un insediamente industriale che siamo pronti ad osteggiare.
 
Diamo uno sguardo a quando affermato dal " Gfn (Global Footprint Network) " che ha calcolato il "costo ecologico" dei consumi alimentari nei paesi cosiddetti "ad alto reddito": in media 60mq/abitante per soddisfare le attuali esigenze alimentari (in Italia siamo parsimoniosi e ci accontentiamo di soli 42).
 
In buona sostanza il confronto tra un menù a base di proteine animali derivanti dalla carne ed uno vegetariano, entrambi ugualmente rispondenti alle esigenze di una corretta alimentazione, vede un divario del duecentocinquanta per cento . . . indovinate a favore di chi ? 
 
 
 
 
Di Admin (del 18/04/2011 @ 22:13:55, in News, linkato 1682 volte)

 Anche volendo prescindere, e non vorremmo, da considerazioni di carattere ambientale e gastronomica (come si possa prescindere da considerezioni di carattere gastronomico parlando di cibo?) resta la questione legata alla salvaguardia della proprioa salute. Aspetto, sicuramente, più importante di qualsiasi altra considerazione.

 
Da numerose ricerche, infatti,  risulta evidente una consistente “contaminazione microbica”  che rende inevitabile, quanto meno vivamente consigliabile il risciacquo prima del consumo; e con questo ci siamo giocati anche l'aspetto pratico. 
 
In soccordo del consumatore arriverà l'ennesimo provvedimento legislatico – manca il decreto attuativo – a regolamentare il cosiddetto settore degli ortaggi di “quarta gamma“ con i soliti sorvegliati speciali: l'igiene, la trasparenza e l’ecologicità delle etichette.
 
Questo l'intervento, a tal proposito del ministro alle Politiche agricole, Saverio Romano:
 
"Abbiamo approvato una legge che migliorerà le garanzie igienico-sanitarie e l’informazione dei consumatori in un settore centrale per l’agroalimentare italiano, colmando un vuoto legislativo che lasciava troppi margini di discrezionalità." ... che il vuoto di buon senso non si puà regolamentare "ope legis".
 
Assicurazioni circa la igienicità e la correttezza delle operazioni sia di coltivazione, sia di confezionamento vengono date anche dla dr. Stirparo dell'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (Confindustria) che garantisce il doppio lavaggio industriale e a un trattamento di decontaminazione - per ciò che attiene alla sicurezza igienica - nonché, sul piando di eventuali agenti contaminanti, l'adozione di metodi di coltivazione a lotta integrata che dovrebbero ridurre al minimo i rischi derivanti da pesticidi da sintesi chimica.
 
Certo però che il costo "ambientale" derivante da confezionamento e trasporto, a nostro avviso, compensano in gran misura - negativamente - gli eventuali benefici di cui si parla e "last but not least" resta l'aspetto legato al gusto che, a quanto pare, a tavola sia diventato un aspetto trascurabile. A quello ci pensano, eventualmente, salse e condimenti varii che si possono trovare - comodamente - sullo scaffale di fronte a quello delle insalate nel profilattico.
 

A casa nostra, perdonerete, ma continuiamo a preferire il cespo d'insalata preso dall'ortolano quando non possiamo coltivarlo in casa. 

 
Di Admin (del 28/03/2011 @ 14:07:27, in News, linkato 1448 volte)
 
Qualche giorno fa* Channel4, un’emittente televisiva pubblica britannica, ha trasmesso un documentario, dal titolo “What the Green Movement Got Wrong” (“Cosa hanno sbagliato i Verdi”), che ha messo in subbuglio il movimento ambientalista di tutto il mondo.
Nel documentario vengono intervistati degli ambientalisti famosi, come ad esempio James Lovelock, che ammettono i passi falsi compiuti dalle lobby ambientaliste nel passato e gli errori che vengono perpetrati ancora oggi. Gli ambientalisti intervistati hanno individuato i quattro punti su cui il movimento verde si sarebbe sbagliato:
1) l’essere stati nettamente in contrasto con la scienza e la tecnologia
2) aver avuto una visione troppo romanticizzata della natura
3) aver demonizzato gli OMG e la produzione di energia elettrica mediante il nucleare.
Il dietrofront sul nucleare è quello che ha suscitato maggior clamore in quanto è stato ammesso che l’opposizione all’energia nucleare ha contribuito ad accrescere le emissioni ad effetto serra. La confessione è stata fatta da Mark Lynas, un ambientalista che per ironia della sorte, qualche anno fa aveva lanciato una torta in faccia ad un suo collega che aveva già ritrattato sulla questione nucleare.
Nel documentario Lynas afferma: “Il movimento ambientalista, negli anni passati, ha osteggiato in tutti i modi possibili l’energia nucleare associando questa alle armi nucleari, ma nel frattempo il mondo continuava a bruciare combustibili fossili inquinanti. La campagna anti-nucleare di Greenpeace ha probabilmente contribuito all’immissione di un miliardo di tonnellate di biossido di carbonio nell’atmosfera in quanto le centrali nucleari chiuse negli anni ‘70 e ‘80 sono state sostituite con impianti a carbone”.
Lynas ha parlato anche di Chernobyl ammettendo che il movimento verde abbia sfruttato la tragedia per portare avanti le sue ideologie anti-nucleare: “Molti gruppi verdi continuano a diffondere miti su decine di migliaia di persone che muoiono a causa di Chernobyl, quando il numero dei morti effettivi finora – secondo un importante rapporto delle Nazioni Unite pubblicato nel 2006 – sono stati 65”. L’idea di Lynas è quella di “aprire un dibattito all’interno del movimento ambientalista, guardando la realtà piuttosto che continuare a combattere un’immaginaria cospirazione contro l’umanità”.
 
da Giggicosta in Ambiente & Ecologia
* Novembre 2010
 
Di Admin (del 16/02/2011 @ 20:25:04, in News, linkato 1711 volte)

Spiagge di sabbia, mare dolce e affascinanti porticcioli turistici: la costa adriatica in Italia può essere descritta come un paradiso per gli amanti del mare. Tuttavia, pochi sono consapevoli del fatto che tonnellate di rifiuti tossici smaltiti dalla NATO vengono accatastati sotto la sua sfavillante superficie. Secondo il giornalista investigativo Gianni Lannes, gli spruzzi d’acqua che si frangono sulla costa della regione meridionale italiana della Puglia nascondono pericoli reali. 

‘Una quantità enorme di armi e rifiuti tossici è presente in queste acque: le bombe americane degli anni ’40, e le armi utilizzate dalla NATO nella guerra del 1999 contro la Serbia, tra cui munizioni all’uranio impoverito “, ha detto. “Queste armi contengono spesso sostanze tossiche, come lo zolfo, “gas mostarda” e fosforo.

I pescatori locali dicono che la presenza di armi della NATO sta seriamente avvelenando le loro vite, e costituisce una minaccia per l’ecosistema locale.

“Ci sono aree in cui queste bombe s’impigliano nelle nostre reti “, ha detto un pescatore locale, Vitantonio Tedeschi. “Cerchiamo di evitarle.”

“Dopo la guerra, nel 1999, i pesci sono praticamente scomparsi dalle nostre acque territoriali”, ha aggiunto. “I prodotti chimici hanno rovinato la nostra salute, anche provocando eruzioni cutanee, visione offuscata e così via.”

I pescatori hanno dovuto abbandonare il lavoro a causa della scarsità di pesce.

La cooperativa di pesca nella cittadina balneare di Molfetta, che una volta era composta da quasi 200 soci, ora ne ha solo cinque.

Sebbene la NATO dica che ci sono sei aree contaminate lungo la costa adriatica, Lannes afferma che questa è solo la punta dell’iceberg.

La NATO sta mentendo, 24 aree sono interessate, non sei, “ha detto. “La posizione di queste aree non è stata ancora resa pubblica. La popolazione viene tenuta all’oscuro.”

I ripetuti tentativi di Lannes di sollevare il problema in Italia con il Ministro della Difesa non hanno portato a nulla. Il portavoce militare Usa, colonnello Greg Julian, sostiene che l’esercito americano fa del suo meglio per eliminare tutte le armi pericolose a conclusione delle sue campagne militari.

“Noi facciamo tutto il possibile, prima di tutto, per rispettare il diritto ambientale quando eseguiamo qualsiasi operazione o esercitazione militare”, ha detto. “A seguito delle operazioni di lancio a mare, durante la campagna in Kosovo, abbiamo eseguito le operazioni di pulizia e fatto tutto il possibile per eliminare i pericoli”.

Tuttavia, Gianni Lannes ritiene che la NATO non abbia ancora ammesso le proprie reali responsabilità.

‘Ci deve essere un compenso economico per le popolazioni colpite “, ha dichiarato. “L’Europa, la NATO e, soprattutto, gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili.”

 

 

Traduzione per Megachip a cura di Eliseo Nomulè; dal sito web di Eurasia

 

E' stata pubblicata, su Facebook, un'iniziativa volta a chiedere "la sospensione della pubblicità ingannevole di forumnucleare.it"

http://www.facebook.com/event.php?eid=187334191278672¬if_t=event_invite

La scelta ci pare improvvida e questo, sia ben chiaro, al di là delle ragioni, favorevoli o meno la scelta del "nucleare" che riguarda ognuno di noi ma che spesso vede molti propendere per una o l'altra opzione in maniera, a dir poco, acritica e priva di qualsiasi, seria, riflessione a riguardo ma per le scarsissime possibilità di accogliemento della richiesta, a nostro avviso, del tutto destituite di fondamento.
 
Ai sensi del provvedimento di legge citato, infatti, la questione non si dovrebbe nemmeno porre riguardando, esso, la pubblicità sì comparativa ma commerciale; "forumnucleare.it" invece, è un sito in cui tutti possono portare il loro contributo e rendere possibile un confronto su basi il più serie possibile e, soprattutto, in un clima di reale apertura alle varie correnti di pensiero. 
 
La nostra posizione è caratterizzata da una idiosincrasia nei confronti di iniziative che sembrano avere un tasso di ideologizzazione, ancora diffuso ma inaccettabile. 
 
A riprova di ciò riportiamo l'intervento critico nei confronti del "nucleare" di Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente che ha potuto liberamente esprimere le sue opinioni e portare così il suo contributo alla discussione. 
http://www.forumnucleare.it/index.php/parola-di/articolo-parola-di
 
La giustezza della nostra posizione, tra l'altro, ci pare confermata dal video, ben confezionato a cura degli amici del dr. Carlo Bisci (curatore dell'iniziativa su Facebook) il cui testo supera in tendeziosità e faziosità 
(ovviamente di segno opposto) quello "incriminato" a cura del "forumnucleare.it" oggetto dell'iniziativa sospensiva.
 
Pensiamo che i curatori del secondo video potrebbero chiedere al "forum" di ospitare la loro versione sul portale e da lì partire per un confronto serio senza iniziative censorie, ripetiamo, dal sapore accentuatamente ideologico.
 

Per legge, dal 1 gennaio 2011 sarà vietato commercializzare i sacchetti di plastica usa e getta. Anche l'Italia si affiancherà così ad altre nazioni del mondo, abolendo questo tipo di sacchetti come richiesto anche dal direttore del Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite (Unep) nell'anno dedicato alla biodiversità. Nel frattempo quasi tutte le catene della grande distribuzione, compresi gli hard discount, hanno anticipato la legge e ben 150 Comuni hanno già vietato i vecchi sacchetti o hanno attivato iniziative di disincentivo al sacchetto di plastica a perdere. Per capire se un sacchetto è veramente amico dell'ambiente, l'Uni (Ente nazionale italiano di unificazione) ricorda che possiamo affidarci alla norma europea En 13432 'Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi', pubblicata in Italia come norma Uni En 13432. I sacchetti prodotti secondo questa norma, si decompongono in biossido di carbonio, biomassa e acqua e rispondono pertanto ai requisiti richiesti a livello europeo. Questa norma, il cui numero si può trovare stampato sul sacchetto stesso, è stata riconosciuta dalla Commissione europea come strumento per garantire la conformità ai requisiti stabiliti dalla direttiva 94/62/CE (e sua modifica 2004/12/CE) sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio. La norma Uni En13432 permette di determinare se un materiale può essere definito "compostabile", ossia biodegradabile. La Uni En 13432 considera in particolare 4 caratteristiche: la biodegradabilità; la disintegrazione durante il trattamento biologico; l'effetto sul processo di trattamento biologico; l’effetto sulla qualità del composto risultante. 

 

Non siamo solo ciò che mangiamo, ma anche ciò che i nostri genitori hanno messo in tavola nella loro vita. E' in estrema sintesi quanto ha rilevato su modello animale uno studio dell'università del Massachusetts (Usa), pubblicato sulla rivista 'Cell'. In pratica, gli esperti hanno dimostrato che i topi nati da padri nutriti con una dieta a basso contenuto di proteine mostrano modificazioni distinte e riproducibili nelle attività di geni chiave del metabolismo nel fegato. Il tutto nonostante i piccoli topolini non avessero mai trascorso del tempo in compagnia del padre o della madre, suggerendo così che queste 'informazioni nutrizionali' vengono trasmesse biologicamente alla generazione successiva e non attraverso una sorta di influenza sociale. Oliver Rando, principale autore dello studio, fa notare che l'idea che ciò che i nostri padri e i nostri nonni mangiavano possa influenzare il nostro metabolismo non è nuova. La prova di ciò, almeno nell'uomo, deriva da recenti studi epidemiologici: è emerso che se il nostro nonno paterno soffriva la fame, avremo un maggior rischio di sviluppare obesità e malattie cardiovascolari. All'inizio di quest'anno, poi, uno studio sui topi ha rilevato che i padri nutriti con una dieta ricca di grassi possono 'passare' problemi di salute ai loro figli. Ora, il nuovo studio conferma quanto già intuito da altri scienziati, con dati che dimostrano che la dieta può davvero avere effetti transgenerazionali. 

 
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la lupa Selana

Guardate chi è passato davanti alla telecamera… è Selana, la lupa a cui tre settimane fa è stato applicato il collare satellitare. Si è subito ricongiunta al suo nucleo famigliare!!

Posted by Parco Nazionale dei Monti Sibillini on Venerdì 15 gennaio 2016
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 Praticamente la Canapa è entrata nella mia dieta; specialmente le farine con cui preparo pane, pasta, dolci
 Praticamente la Canapa è entrata nella mia dieta; specialmente i semi di Canapa decorticati
 

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Riflessioni al progetto del gestore unico ATA2 Ancona
 

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