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BENVENUTO
Identità marchigiana, valorizzazione dell’entroterra e difesa dell’ambiente: sono queste le direttrici che i Gre delle Marche indicano come prioritarie per un lavoro che arresti la deriva della politica e delle istituzioni.
FORMAZIONE
I Gruppi di Ricerca Ecologica offrono formazione specializzata sia a distanza, sia in presenza di Tutor. Si raccolgono adesioni per la formazione di un Corpo di Guardie Volontarie ambientali.
RISORSE UTILI
In questa sezione ti suggeriamo alcuni links utili per completare le tue ricerche online sui temi che riguardano I Gre delle Marche
 
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 27/09/2010 @ 19:26:16, in News, linkato 7192 volte)

 

Si e' conclusa domenica 3 Ottobre la prima edizione del FESTIVAL DEI NUOVI TURISMI allestito negli spazi del Nova Yardinia Resort di Castellaneta Marina. Oltre 100 operatori da tutta Italia erano convenuti per esporre, parlare, attivare dimostrazioni e iniziative su quasi tutti i Nuovi Turismi che il progetto iniziale intendeva celebrare : tra questi le presenze e gli eventi più significativi nel Turismo Accessibile con l'Associazione Paolo Pinto Albatros e l'intervento istituzionale dell'Assessore provinciale al Turismo, Giovanni Longo, con attivita' subacque ed escursione turistica per non vedenti all' Isola di Taranto, nell' Enoturismo con lo Spazio Donna Sommelier inaugurato dall'assessore regionale al turismo Silvia Godelli che ha consentito degustazioni e scoperte di vini pregiati delle diverse regioni coltivati e prodotti al femminile, nel Turismo Percettivo e Sensoriale e del Benessere, con il Centro di Vivere con Gioia che ha condiviso quotidianamente massaggi, meditazione, esperienze di areal yoga, di alimentazione naturale e conferenze, nel Turismo Gay con la presenza di Carlo Cremona, presidente di I-Ken di Napoli, e Clark Massad, responsabile per l' Europa di IGLTA, la piu' grande associazione di viaggi e destinazioni friendly gay nel mondo, che hanno esposto per giornalisti e ospiti, iniziative, attivita', e problemi di questo turismo proiettando anche inserti dvd di Omovies per la cultura cinematografica gay, nell' Esoterico con una conferenza di Michele Proclamato, guru del settore, e una escursione di lettura esoterica della citta' vecchia di Taranto che ha suscitato curiosita' e interesse. Altri seminari riguardanti il Turismo Sostenibile con il prof . Russo, apprezzate esperienze gastronomiche con i ristorantini del Cilento allestiti per il Festival, e le presenze emozionanti dei rappresentanti del Turismo Solidale ( Addio Pizzo Travel, Officina Creativa, e Libera Terra Puglia ) hanno nel complesso rappresentato quella rassegna di filosofie, principi, attività che dietro ai Nuovi Turismi ne costituiscono le motivazioni di origine e sviluppo.

I lavori erano stati aperti il 30 settembre con una commemorazione di don Francesco Cassol, un sacerdote rimasto vittima mentre praticava una escursione di raid gum, il Turismo Frugalista, alla presenza del parroco e del sindaco di Castellaneta.
Il rapporto con il territorio tarantino e pugliese si e' realizzato attraverso escursioni presso le masserie e i trulli diAlberobello, Crispiano e Ostuni, con degustazioni di vini e prodotti locali e visite alle strutture e ai borghi, con immersioni per non vedenti nella baia di Taranto, con spazi allestiti nella sala esposizione, dedicati alle varie tematiche del Tavolo per il Turismo di Taranto, e al marchio Terra Jonica.Un rapporto pero' non ricambiato in termini di partecipazione e visitatori locali, e questa defaillance impegnerà gli organizzatori di DESTINAZIONESPERIENZE, promoter di questa prima edizione, insieme agli operatori e alle istituzioni locali, ad approfondirne le cause ponendovi rimedio con iniziative di maggiore coinvolgimento verso associazioni e categorie, comuni e proloco, siti museali e cultura popolare del territorio, di raccolta e utilizzo per maggiori risorse destinate alla visibilita' della manifestazione, senza snaturarne la vocazione nazionale, e richiedendo l'inserimento della Seconda Edizione del FESTIVAL DEI NUOVI TURISMI nell' Elenco Ufficiale degli eventi per il 2011 di Provincia e Regione.
A giorni sara' pubblicato un dvd-story con le immagine piu' importanti e significative di questi giorni di Festival, e sara' possibile richiederlo presso la sede dell ' Associazione Rilasciato da DestinazionEsperienzE il 6 Ottobre 2010 alle ore 8,00

Di  Maurizio Claroni  (inviato il 09/10/2010 @ 07:43:24)

 

Quattro giorni di incontri, eventi, iniziative e confronti sul tema del fare turismo in maniera innovativa e originale: è questo l'argomento del primo "Festival dei nuovi turismi", in scena a Castellaneta Marina dal 30 settembre al 3 ottobre 2010.
Nella splendida cornice del Nova Yardinia Resort si incontreranno infatti operatori turistici, associazioni, agenzie, enti e cooperative per condividere tutte le novità, le alternative e le sperimentazioni in materia di itinerari, destinazioni ed esperienze di turismo percettivo, sensoriale, eco naturalista, accessibile, eno frugalista, sostenibile, ippico, ciclistico e tanto altro.
Uno spazio per discutere e comprendere le effettive opportunità offerte da queste nuove tendenze, nonché un'occasione per adottare nuove forme di accoglienza e di ospitalità, per riprogettare servizi, per riqualificare le destinazioni e aggiornare le attuali proposte turistiche.

 

Comune: Castellaneta
Provincia: Taranto
Località: Castellaneta Marina
Indirizzo: S.S. 106 - 74010
Cellulare: (+39)3357025335
Sito web: www.festivaldeinuoviturismi.org

 
Di Admin (del 16/09/2010 @ 23:48:27, in News, linkato 1489 volte)
di Italia Futura, pubblicato il 31 maggio 2010
Torna il concorso Accade Domani
Un trasporto pubblico meno inquinante? Un utilizzo maggiore di energie alternative? Una gestione sostenibile dei rifiuti? Basta poco per migliorare il mondo che ci circonda.
Basta un’idea.

Torna Accade Domani, il venture capital di Italia Futura per la creatività civile, quest’anno dedicato alle idee verdi per il futuro. Il progetto migliore vincerà 30mila euro per la sua realizzazione.

Due gli indirizzi previsti per il concorso: profit e no-profit. La sezione profit sarà dedicata a tutti quei progetti imprenditoriali che, utilizzando tecnologie innovative o nuovi materiali, hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale. I progetti no-profit, invece, riguarderanno la politica di sostenibilità ambientale delle amministrazioni: dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile, passando per i rifiuti e la gestione del territorio. I progetti no-profit vincitori saranno realizzati in uno dei comuni dell’Associazione Comuni virtuosi e in uno dei comuni dell’Anci giovane

A un anno dalla prima edizione di Accade domani, vinta da Raffaele Mauro con un progetto di microcredito per i commercianti e imprenditori abruzzesi colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, Italia Futura vuole stimolare la creatività dei partecipanti verso l’ultima frontiera dello sviluppo: la sostenibilità ambientale. Un buon antidoto per migliorare la vita di tutti noi.

Vai al regolamento per conoscere le modalità di partecipazione, e invia il tuo progetto entro il 31 ottobre!
 
 
Di Admin (del 26/04/2010 @ 03:09:29, in News, linkato 1019 volte)
 
Di Admin (del 26/04/2010 @ 00:41:21, in News, linkato 1391 volte)

23 aprile 2010

 “La nostra è un’agricoltura europea ed è un bene eliminare tutti gli ostacoli alla commercializzazione e alla libera circolazione dei prodotti all’interno dei confini dell’Unione. Il provvedimento passato oggi in Consiglio dei Ministri, che riguarda un settore importante come quello dei fertilizzanti, va nella direzione della liberalizzazione del commercio e nel rispetto dei principi comunitari". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, interviene in merito al decreto legislativo di riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti approvato oggi.

Novità - “Si tratta di un provvedimento che si è reso  necessario -  prosegue Galan  - per allineare la normativa nazionale a quella comunitaria, soprattutto per quanto concerne il principio del mutuo riconoscimento dei fertilizzanti, i requisiti che questi devono possedere per essere immessi sul mercato e l’obbligo di informazione nei confronti della Commissione europea e degli altri Stati membri.”
“Nella sostanza, a seguito delle modifiche apportate con il provvedimento approvato, un fertilizzante autorizzato in un Paese comunitario potrà essere commercializzato senza ulteriori richieste anche nel nostro Paese. Ovviamente, vale anche il principio opposto, in base al quale i fertilizzanti autorizzati nel nostro Paese – ha concluso il Ministro -  possono essere posti in vendita su tutto il territorio dell’Unione.”

 
Di Admin (del 13/04/2010 @ 00:06:14, in News, linkato 1455 volte)
 
Di Admin (del 06/04/2010 @ 16:17:46, in News, linkato 1750 volte)

Riparte anche quest’anno il progetto di educazione ambientale “Escursioni lungo il fiume Misa” rivolto alle scuole del comprensorio senigalliese e promosso dall’Associazione Confluenze con la collaborazione della Provincia di Ancona, COOP Adriatica, Studio Naturalistico Diatomea, Associazione Amici del Molo e Ufficio Decentramento del Comune di Senigallia.

L’iniziativa è gratuita grazie al contributo concesso dall’Assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona Marcello Mariani ed è inserita nel Piano dell’Offerta Formativa Territoriale di Senigallia.

Il progetto si articola in tre momenti: la lezione introduttiva in classe in cui vengono spiegati i caratteri naturalistici del fiume Misa, l’escursione lungo i sentieri del fiume Misa compresi nel territorio comunale senigalliese durante la quale i volontari della COOP Adriatica offrono agli alunni la merenda a base di pane e olio o marmellata o cioccolata, la “Festa del Misa”, ossia il momento conclusivo con tutte le classi partecipanti in cui vengono esposti e premiati i lavori effettuati dagli alunni (disegni, cartelloni, ecc…): il primo premio, destinato alle scuole secondarie, è la partecipazione ad una puntata della trasmissione di Rai3 “Geo&Geo”. Quest’anno gli alunni partecipanti saranno più di 800 (record di prenotazioni!).
 
da Confluenze

 

 

 
Di Admin (del 03/04/2010 @ 11:32:45, in News, linkato 2012 volte)

 

Sempre più spesso si sente parlare di parassiti e patologie che metterebbero a repentaglio la sopravvivenza delle api, ma di che si tratta realmente, e di che tipo di minaccia stiamo parlando? Mentre sul fronte istituzionale si cercano le risposte più adatte, in California c’è chi passa all’azione, e ad una prima soluzione, con molta originalità.

Molte caratteristiche di questi insetti fanno di loro un ottimo indicatore ecologico. Le api sono facili da allevare, si adattano in diversi tipi di ambiente, non hanno particolari esigenze alimentari, i peli sul loro corpo permettono di intercettare una buona quantità di agenti materiali e sostanze, sono altamente sensibili agli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera (in particolare agli antiparassitari), hanno un’elevata mobilità e un ampio raggio di volo, e infine effettuano numerosi prelievi giornalieri su tutti i settori ambientali.
In più, producono un alimento prelibato e ricco di benefici e sostanze nutritive.
Negli scorsi anni, i media hanno spesso raccontato delle morie di intere colonie di api negli Stati Uniti, in Europa in Giappone, attribuendone la causa ad una misteriosa malattia dalle cause sconosciute.  Ma il quotidiano scientifico Science rivela che le drastiche distruzioni di intere colonie di api non sono così inusuali, e si sono verificate periodicamente nell’arco dei secoli in diversi tipi di ambiente. Secondo il quotidiano, la preoccupazione per le api da miele negli Stati Uniti sarebbe ingigantita dal loro ruolo vitale nel campo dell’agricoltura.
Ma che cosa sta uccidendo intere colonie di api in tutto il mondo, e quali sono le implicazioni per l’agricoltura?
Tra l’estate del 2006 e la primavera del 2007 vennero trovati moltissimi alveari senza api adulte al loro interno,  ma solo larve e cibo. Fu immediato pensare ad una nuova violenta patologia, e in assenza di una causa conosciuta le venne attribuito il nome di “Disturbo da Collasso di Colonia”.
Che cosa abbiamo imparato da quel momento? Questi sintomi sono davvero nuovi?
Il primo rapporto annuale del Comitato Guida sul Disturbo da Collasso di Colonia suggerisce che sia improbabile considerare la CCD come causata da un patogeno sconosciuto in precedenza. Piuttosto, sarebbe causato da una combinazione di agenti: l’interazione tra noti pesticidi e patogeni, condizioni ambientali povere che impoveriscono a loro volta il foraggio, mancanza di nutrimento, fattori di gestione come l’uso di pesticidi e lo stress causato dal trasporto su lunga distanza degli alveari alle fonti di nettare o luoghi di impollinazione. Gli sforzi per ridurre al minimo i fattori che potrebbero causare la morte di intere colonie non mancano: in Europa il  COLOSS (COlony LOSS) network, che consiste in 161 membri di 40 paesi nel mondo, sta coordinando gli sforzi della ricerca e le attività scientifiche e l’ industria dell’apicoltura per indirizzare questi e altri risultati collegati alle perdite delle api da miele, inclusa la CCD.
L'Ue ha modificato l'apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari. L'impiego di tali sostanze può infatti comportare la presenza di residui nei prodotti trattati, negli animali nutriti con tali prodotti e nel miele delle api esposte a tali sostanze. Residui dunque che spesso hanno un'elevata tossicità. Gli stati membri dovranno adottare e pubblicare entro il 31 ottobre 2010 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla nuova direttiva. In Italia infine si è da poco concluso il XXVII Convegno nazionale “Benessere dell’Alveare”, in cui si sono trovati degli importanti  punti d’incontro tra ministero della salute e associazioni di settore: tra le cose già fatte a favore del comparto apistico c’è l’imposizione da parte del ministero della sospensiva sui neonicotinoidi. 
Esemplare è il caso dell'acido ossalico, un prodotto che appartiene alla categoria degli acidi organici e da circa venti anni viene in ausilio degli apicoltori perché è tra le poche molecole efficaci nella lotta contro la varroa, uno tra i parassiti più pericolosi per le api. Non tutti sanno però che quasi tutto l' acido ossalico presente sul mercato si differenzia in prodotto per uso farmaceutico e in prodotto per uso industriale. Quest'ultimo, molto più economico, può avere residui elevati di metalli pesanti che rischiano di trasferirsi al miele compromettendo la qualità del prodotto destinato ai consumatori, ma anche la salute stessa dell’apicoltore, quando la somministrazione avviene mediante sublimazione. Di qui la cautela di alcune autorità sanitarie che richiedono l'introduzione di ricettazione, distribuzione e somministrazione controllata.
Gordon Wardell ha un dottorato di ricerca in entomologia, e si può di fatto considerare un dottore delle api: le studia da circa trent’anni, e studia la CCd da quando è comparsa. In questo periodo dell’anno adora starsene tra i fiori di mandorle nella valle di San Joaquin in California, ascoltando il lieve e caldo ronzio di milioni di api. Ma queste api non sono felici come sembra dal loro rumore, e questo è il motivo per cui Wardell si trova lì. Più dell’80% delle mandorle del mondo crescono in California e, per impollinarle, i quasi 7000 agricoltori affittano circa un milione e mezzo di alveari commerciali. A febbraio migliaia di camion trasportano gli alveari in California, per poi riportarli in tutti i paesi dai quali sono venuti a impollinazione avvenuta. Dal 2006, le api hanno iniziato a soffrire di questa misteriosa CCD (Malattia da Collasso della Colonia), che ne ha drasticamente ridotto il numero. Come risultato il prezzo di noleggio di un alveare si è triplicato, arrivando a sfiorare i 150$, sostiene il presidente della Paramount Farming, la più grande azienda al mondo nella coltivazione delle mandorle. Così la Paramount ha assunto Wardell, che ha studiato per 30 anni le api e la CCD da quando è saltata fuori.
In assenza di una spiegazione chiara e rapida a tutti i quesiti sull’origine di questa malattia, Wardell si è concentrato su qualcosa di diverso: il nutrimento. Un’ape operaia sana spende circa quattro settimane nel suo alveare, nutrendosi di polline ricco di proteine e accudendo le larve, e poi altre due settimane nei campi, dopo le quali le sue riserve proteiche si esauriscono ed essa muore. Per qualche motivo, forse i cambiamenti climatici repentini, le api stanno assumendo troppe poche proteine nell’alveare, morendo quindi dopo solo quattro settimane, praticamente non appena si avventurano nel mondo esterno. Così Wardell ha pensato di provare a forzare nelle api l’assunzione di proteine. Registrata come  MegaBee, simile all’impasto di un biscotto e ricco appunto di proteine, l’invenzione di Wardell viene posizionata nell’alveare, bloccando l’entrata alle api, in modo che esse lo debbano mangiare per liberare l’ingresso. Wardell sta lavorando con gli apicoltori di tutto il paese per implementare la dieta delle api. Fino ad ora i risultati sono stati discreti: alcuni alveari sono ancora collassati o risultano più piccoli di altri, ma secondo lo scienziato ci sono  buone speranze che i suoi biscotti funzionino, provocando  più di un lieve ronzio l’anno prossimo.

 

Fonti: Economist, Greenreport, Resiliance Science, University of Sussex

integralmente da: "effettoterra.org"

 
Di Admin (del 02/04/2010 @ 16:24:08, in News, linkato 1577 volte)
Cresce il numero di coloro che ritengono, a ragione, l'utulizzo di risorse agricole alimentari per la produzione di ecocarburanti una vera jattura. 
Abbiamo sentito anche l'ex Ministro Zaia, in più occasioni, prendere nettamente posizione contraria definendo tale scelta "eticamente inaccettabile".
Anche I Gre delle Marche, si associano alla richiesta di una moratoria europea sulla trasformazione di cibo in benzina. 
La fame nel mondo ha già molte, troppe cause difficilmente contrastabili, proprio non si sentiva il bisogno di aggiungerne un'altra altrettato "forte" ma soprattutto direttamente responsabile dell'aumento dei prezzi di prodotti agrigoli. 
 
I dati diffusi dalla Banca Mondiale sono drammaticamente eloquenti: in un anno il numero delle persone che patiscono la fame, realmente, è aumentato di oltre centocinquanta milioni, arrivando a superare il miliardo. (dato al 2009)
Siamo sicuramente d'accordo sulla necessità di utilizzare fonti di energia meno inquinanti e "rinnovabili" ma se ciò contribuisce da un lato all'impiego di risorse anch'esse ecologicamente importanti (ad esempio l'acqua) nonché all'utilizzo di sostanze inquinanti ( fertilizzanti ) e dall'altro all'aumento sensibile del prezzo delle materie prime ed ad aumentare il numero delle persone in difficoltà alimentari, allora ci poniamo la domanda: ne vale davvero la pena? 
 
D'acchito risponderemmo di no e, riflettendoci bene tale posizione tende a radicalizzarsi. 
La richiesta sempre maggiore di biocarburanti a causa delle positive ricadute sull'ambiente ha generato un cambio dell'equilibrio nella produzione di alimenti.
Negli Usa, oltre il trenta per cento del mais coltivato viene trasformato in etanolo e, nel mentre, i prezzi dei generi alimentari lievitano - nel biennio 2006/2008 - dell'ottantatre per cento.
 
Con la materia prima impiegata per la produzione di cento litri di etanolo, poco meno di tre quintali di mais, si potrebbe sfamare una persona adulta per un intero anno o, per lo stesso periodo, ben due bambini. 
 
Molto efficace l'opera di sensibilizzazione svolta, a Milano, dall'associazione ActionAid che ha installato in piazza Cadorna, un finto distributore di biocarburanti promettendo di fornire gratis una tanica della "nuova benzina FAME" alle prime 100 persone che si fossero presentate ed a tutti gli altri "una speciale tanica con dentro alcune sorprese e consigli... " per spiegare che "produrre biocarburanti significa trasformare il cibo in benzina e non risolve il problema dell'inquinamento ambientale".
 

 
Di Admin (del 26/03/2010 @ 18:50:42, in News, linkato 1722 volte)

di Carlo Stagnaro - www.chicago-blog.it

Con un colpo di mano, la possibilità di alzare dal 20 al 30% il target di riduzione delle emissioni europee entro il 2020, dopo essere uscita dalla porta notturna, rientra dalla finestra mattutina. Ordinaria cronaca di un’incredibile giornata negoziale a Bruxelles, dove oggi si conclude la sessione di primavera del Consiglio europeo. Se la questione di maggior interesse è, ovviamente, l’accordo franco-tedesco sul salvataggio della Grecia, un tema non marginale riguarda appunto le politiche del clima. L’Italia non voleva questa clausola. L’Italia era riuscita a toglierla dalla dichiarazione conclusiva del vertice. L’Italia poi si è voltata dall’altra parte. L’Italia, infine, senza accorgersene ha votato contro se stessa.

Quello che è successo è da manuale dell’idiozia politica. E pensare che le cose si erano messe bene. Grazie anche al presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, la bozza di dichiarazione conclusiva concordata ieri notte non conteneva alcun accenno all’aumento del target, come riferiscono fonti vicine al dossier. La logica è semplice: nel pacchetto energia e clima, approvato alla fine del 2008 dopo una lunga trattativa di cui l’Italia era stata uno dei protagonisti, prevedeva la possibilità di passare dal 20 al 30 per cento se si fosse trovato un accordo globale in tal senso (sottinteso: a Copenhagen, dicembre 2009). A Copenhagen è andata come è andata: quindi, tutto in vacca. Nota non banale: a mandare tutto in vacca è stata, principalmente, l’indisponibilità dei due attori cruciali, cioè la Cina (di cui mi sono occupato qualche giorno fa) e gli Stati Uniti (dove il presidente, Barack Obama, ha investito l’intero suo capitale politico sulla riforma sanitaria e neppure si sogna di piagare i contribuenti con iniziative verdi).
 
Nonostante ciò, alcuni Stati membri hanno deciso di tentare la carta dell’aumento unilaterale, determinando una frattura in seno all’Europa che si è ricomposta solo, duramente, ieri notte. Tutto bene? Macché. Perché nessuno aveva fatto i conti con la fessaggine negoziale che storicamente contraddistingue il nostro paese. Il Cav. ha pensato bene che la chiusura della campagna elettorale doveva avere la precedenza sulla sua presenza al Consiglio Ue. Nessuno, purtroppo, deve avergli spiegato che, secondo il trattato di Lisbona, un primo ministro assente non può delegare un suo ministro, ma deve per forza farsi rappresentare dal presidente del Consiglio europeo.
 
Accade così che l’Italia venga rappresentata da Herman van Rompuy. Magari non sta bene, ma nella cosa in sé non ci sarebbe nulla di male. Non ci sarebbe nulla di male se ci si ricordasse di istruire il rappresentante sulle posizioni che il rappresentato vuole che siano, appunto, rappresentate. In assenza di istruzioni, van Rompuy ha fatto di testa sua (chi avrebbe fatto diversamente?) e ha dunque accettato, a nome dell’Italia, l’inserimento del seguente fraseggio:
 
the EU is committed to take a decision to move to a 30% reduction by 2020 compared to 1990 levels as its conditional offer with a view to a global and comprehensive agreement for the period beyond 2012, provided that other developed countries commit themselves to comparable emission reductions and that developing countries contribute adequately according to their responsibilities and respective capabilities.
 
E’ una formula abbastanza standard e non avrà gravi conseguenze politiche. Forse non ne avrà nessuna. Però, intanto, una notte di fatica è andata in fumo, visto che viene ancora una volta alimentato l’equivoco, dando agli estremisti l’appiglio per sostenere le loro tesi. E poi, ancora una volta il nostro paese non ha perso l’occasione di dimostrare di che pasta è fatto.
 
 
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la lupa Selana

Guardate chi è passato davanti alla telecamera… è Selana, la lupa a cui tre settimane fa è stato applicato il collare satellitare. Si è subito ricongiunta al suo nucleo famigliare!!

Posted by Parco Nazionale dei Monti Sibillini on Venerdì 15 gennaio 2016
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