\\ Home Page : Articolo : Stampa
Gian Mario Spacca a Radio Arancia sull'elettrodotto Fano-Teramo.
Di Admin (del 13/05/2012 @ 18:39:10, in News, linkato 1870 volte)

TRASCRIZIONE  INTEGRALE  DELLA INTERVISTA DEL 22 LUGLIO 2011 SU RADIO ARANCIA AL PRESIDENTE SPACCA SULL’ELETTRODOTTO FANO-TERAMO

 
-Domanda:  Il famoso elettrodotto Fano- Teramo. Direi di fare subito un piccolo cappello all’argomento  
 
- Spacca: L’elettrodotto è un progetto che è stato presentato nel 2002 in Regione e bisogna fare una premessa: era un progetto che si fondava su una esigenza, una esigenza di dotare tutta l’Italia dell’energia necessaria per il suo sviluppo,  perché che accadeva in quel periodo, che noi acquistavamo l’energia dai Paesi attorno a noi che la producevano attraverso le centrali nucleari e dal contorno, dalle Alpi,  questa energia transitava progressivamente verso  il Mezzogiorno. 
 Essendoci dei difetti di distribuzione succedeva che l’energia veniva pagata, e qui ho dati molto precisi su questo, 82 euro a MW per ora  in Lombardia,   nelle Marche il costo non era molto differente, perché  era euro 82,5 euro per MW, ma lei andava in Sicilia e la trovava, quella energia, a 156 euro  per MW,  cioè il doppio di quella  pagata. 
 
-Giornalista: quindi una grossa sperequazione…
 
- Spacca:  Una penalizzazione fortissima nei confronti delle regioni del Mezzogiorno,  che vedevano accrescere il costo dell’energia 92, 98  fino alle156 euro della Sicilia.
Quindi era una richiesta nazionale, di solidarietà nazionale, di fare un elettrodotto  che attraversasse l’Italia e portasse questa energia prodotta dalle centrali  nucleari intorno al Paese verso il Mezzogiorno perché potesse svilupparsi. Adesso le cose sono molto cambiate però, nel senso che  l’avvento di nuove tecnologie, soprattutto il discorso europeo di Europa 20 20,   risparmio energetico, produzioni di energie rinnovabili sta dotando ogni territorio di una capacità di produzione autonoma e progressivamente sempre più elevata anche se ancora non si riesce a supplire all’ acquisto di energia prodotta all’esterno dell’Italia completamente.
 
- Giornalista: scusi la interrompo: nella presentazione che ha fatto Terna, ha comunque  detto: noi abbiamo  fatto uno scenario dove in un futuro ci sarà una maggiore richiesta anche da parte delle Marche di energia elettrica, non va proprio nella direzione di quello che mi sta dicendo lei…
 
-Spacca: sì, perché le Marche sono una delle  regioni più industriali di Italia che stanno sviluppando,  stanno crescendo pur nelle difficoltà di questo momento economico, con grande forza. Complessivamente tutta la comunità e non soltanto l’economia industriale va verso l’utilizzo di una maggiore quantità di energia, e noi ne abbiamo bisogno sempre di più,  quindi anche se siamo arrivati a produrre 480 MW di energia fotovoltaico, da pannelli fotovoltaici, che è pari a una centrale turbogas che è tantissimo comunque abbiamo  bisogno di energia.
Però ci sono nuove forme di organizzazione di sistemi energetici, di distribuzione energetica, le cosiddette tecnologie grid,  a rete,  che  possono consentire di valutare meglio rispetto al 2002 l’impatto di un elettrodotto ad alta tensione di così grande portata.  Parte che stiamo analizzando ..
 
- Giornalista: Lei mi sta dicendo, mi fa comprendere  che forse c’è uno spiraglio  che può essere utile ma può essere anche sostituibile, questo progetto.
 
- Spacca: ma per lo meno può essere valutato con una prospettiva differente da quella del  2002-2005, quando le condizioni erano quelle soprattutto legate alla produzione di centrali di energia nucleare.
- Giornalista: quindi la interrompo, per essere più precisi: possiamo dire che questo carattere di perentorietà della decisione non esiste, in questo momento? 
 
- Spacca: Beh, sicuramente noi abbiamo più capacità contrattuale rispetto al bisogno di un Paese così come ci veniva presentato nel 2002-2005; abbiamo la possibilità di discutere con Terna sulle caratteristiche di questo elettrodotto, sulle possibilità di un suo  interramento  molto maggiore di quello che fino ad oggi la società non ha previsto, abbiamo la possibilità di fare delle valutazioni molto più approfondite in termini proprio di logistica dell’elettrodotto, abbiamo la possibilità di richiedere le compensazioni per i cittadini e per le comunità, abbiamo la possibilità di valutare il progetto con una attenzione ulteriore rispetto a una fase che ancora, non lo dimentichiamo, è una fase di progetto preliminare.
 
-Giornalista: Allora, io, proprio per interpretare tutte le domande che ci sono arrivate in redazione, la giunta e lei personalmente siete ben consapevoli che comunque può essere un’opera necessaria  ma può essere anche sostituibile da  altre  tecnologie (perché ce l’hanno chiesto, questo), ma sapete anche perfettamente che anche può avere un impatto sul paesaggio.
 
-Spacca: Assolutamente sì, abbiamo fatto del paesaggio il principale asset delle Marche del futuro…
 
-Giornalista: Ecco, non è che non ne siete a conoscenza,  lo dico presidente per le domande  che ci fanno… Voi siete a  conoscenza che l’elettrodotto ha un forte impatto sul territorio e siete anche a conoscenza che da dei problemi per quanto riguarda la salute, sul  discorso dei campi elettromagnetici.
 
-Spacca: Infatti il progetto quando passerà dalla sua fase preliminare alla fase diciamo più tecnica dovrà essere valutato sicuramente su questi aspetti, su tutti questi aspetti che riguardano la sicurezza dei cittadini da ogni punto di vista,  dal punto di vista innanzitutto della salute,   però i problemi non sono mai bianchi o neri, non è possibile mai  arrivare a una decisione tutta di un tipo o tutto di una altra nel senso che sia favorevole o contraria, bisogna sempre trovare un equilibrio rispetto alle esigenze di sviluppo e di dotazione di energia che la nostra comunità, ma in questo caso soprattutto nel nostro Paese,  perché non è giusto che in Sicilia l’energia costi 156 euro  a MW orario e quindi bisogna trovare delle soluzioni che siano  in qualche modo in linea anche con quelle che sono le politiche europee. 
Quindi, Siamo in una fase di valutazione molto attenta e la stiamo facendo in accordo con le comunità locali, ascoltando anche il parere dei Sindaci e dei Comuni che ne sono coinvolti, cercando un  dialogo con loro, quando naturalmente questo non è ispirato a principi di assoluta pregiudizialità, nel senso che se si dice noi non lo vogliamo punto e basta,  allora a quel punto lì non è possibile superare la necessità della riflessione.
 
-Giornalista: non a caso si parla di sviluppo sostenibile … Le faccio l’ultima domanda  e quella che forse ritengo più cattivella: perché i cittadini sono venuti a conoscenza solo ora del progetto, quando il protocollo di intesa tra la Regione e Terna risale al 2005? 
 
-Spacca: Ma il progetto è del 2002 quindi sono passati dieci anni, di questo se ne è parlato in mille occasioni, ci sono stati anche dei seminari e dei  convegni di riflessione  con i Comuni,  tutti i Comuni hanno già espresso in prima battuta le loro valutazioni, hanno una posizione abbastanza chiara sull’argomento, per lo meno consapevole, quindi i giornali ne hanno parlato più volte, più volte  questo argomento è stato oggetto di special anche sui quotidiani marchigiani, quindi il problema è che i comitati viaggiano in modo molto emotivo e si accendono e si spengono,  in questo ultimo  periodo di tempo per la verità si accendono  con maggiore rapidità di quanto non sia lo sviluppo di una riflessione razionale. 
    
-Giornalista: Presidente, la ringrazio.